Sulla loro scia (ma anche dei Cracker, Dirty Guv'nash, The Fray e Better Than Ezra per dirne alcuni) noi ci muoviamo musicalmente.
Siamo un'orchestra rurale, amanti del suo analogico, con arrangiamenti forti e con un piede nel blues.
Ma c'è dell'altro.
Non c'è alcun dubbio che tra la musica e la narrazione vi sia un legame stretto. Ci sono ancora meno dubbi che una canzone sia in realtà un romanzo condensato in pochi minuti, un'altro modo di fare letteratura. I grandi romanzieri americani hanno pubblicato libri che descrivono l'America con le sue grandi contraddizioni e con i suoi enormi spazi e diversi luoghi. Philip Roth ha descritto con dovizia di particolari la frenesia di Newark e del New Jeresy in generale, un'appendice sconosciuta di New York per noi europei. Cormac McCarthy ha ispirato il cinema dei fratelli Cohen col romanzo "Non è un paese per vecchi", ma altro non è che la cruda descrizione del Texas, del suo torrido caldo e dei suoi intrighi. Steinbeck invece era più interessato ai poveri emarginati figli della crisi del 1929, che partirono dall'Oklahoma per raggiungere l'Eldorado in California in Furore.
Senza questi racconti non si potrebbe descrivere l'antropologia di un paese enorme ed affascinante, molto diverso dalle "Mille luci di New York" (altro romanzo imperdibile). Ma è con la musica che si è raggiunto un altro livello, un modo più veloce ma altrettanto profondo di descrivere gli enormi spazi, i saliscendi di San Francisco e le sue cable car, i giardini esposti al vento dell'Atlantico a Boston, la Chicago dei freddi venti e del placido Lago Michigan.
Noi questi libri e queste canzoni li abbiamo messi insieme in un unico spettacolo, un concerto ma anche un dialogo.
Americana, since 2012
letteratura a
stelle e strisce.
letteratura a
stelle e strisce.
Partiamo dalla musica. L’eredità di Bob Dylan, della Band e dei Grateful Dead, nomi storici del rock americano degli anni Sessanta e Settanta, è stata ripresa nella musica contemporanea da band che hanno completamente ridisegnato l’orizzonte ed il perimetro del rock d’Oltreoceano. Nomi quali Counting Crows, Black Crowes, Tom Petty & the Heartbreakers (per citarne i tre più famosi) con il loro miscuglio di rock, folk e boogie blues hanno scalato le classifiche di questi anni proponendo un racconto onesto ed appassionato dell’America, quella della provincia, delle montagne dell’Idaho, del Lago Michigan, della Nashville dei musicisti e dell’Indiana degli agricoltori. Canzoni da una melodia spiccata e da un impatto potente, che noi riproponiamo in sei, proprio come la tradizione del rock americano vuole: Gabriele alla voce, Luca al basso, Mario alle tastiere (piano ed organo su tutti), Roberto alla batteria e Gian Maria ed Alessandro alle chitarre.
C’è poi la letteratura americana. Ci siamo chiesti: qual’è il nesso tra musica e narrativa? Così abbiamo guardato con attenzione ai testi delle canzoni che proponevamo, trovando un nesso forte tra le parole di Adam Duritz ed i romanzi di Steinbeck, Faulkner, Philip Roth ed altri. Abbiamo scoperto dunque che i grandi
scrittori hanno
ispirato i musicisti della nostra generazione sparsi tra Chicago, San
Francisco, New York, Boston e tutti gli altri stati del paese di Obama.
Dunque, ogni canzone da noi suonata viene anticipata da un brano tratto da un libro fondamentale della letteratura americana.
Dunque, ogni canzone da noi suonata viene anticipata da un brano tratto da un libro fondamentale della letteratura americana.
Americana è un progetto di ampio respiro, anche per quanto riguarda le location nel quale avranno luogo i nostri concerti, perché vogliamo
creare una atmosfera
che possa valorizzare la nostra musica ed anche mettere a proprio
agio il pubblico
davanti a noi.